La ceramica tunisina è senza dubbio una delle produzioni più conosciute dell’artigianato tipico in Tunisia.
I berberi – popolo indigeno della Tunisia, nella città di Guellala (in berbero ‘vasai’), sull’isola di Djerba, iniziarono la produzione di manufatti in argilla cotta. I Fenici poi introdussero la tecnologia del tornio da vasaio e il colore per piatti: rosso e nero. Di sicura origine fenicia è la creazione di anfore, realizzate per il trasporto di olio e granaglie per mare. Esemplari di ceramiche si trovano anche al museo di Cartagine ed a quello del Bardo a Tunisi.
Di certo determinante divenne il contributo allo stile ceramico tunisino degli arabi, che occuparono questa regione nel VII secolo. Sicuramente la moda dei colori vivaci e dei motivi geometrici si deve a loro. Un contributo allo stile ceramico tunisino arrivò anche dei Turchi, in Tunisia nel 16° secolo. Le caratteristiche uniche delle ceramiche tunisine derivano dalla fusione di tutti questi stili e culture.
Il centro più famoso per la produzione di ceramiche in Tunisia è la città di Nabeul, la cui ceramica è ricca di motivi vegetali e di ispirazione marina, sempre con colori vivaci. Altro importante centro di produzione, la già citata città di Guellala.
La lavorazione avviene al tornio per oggetti di forma cilindrica, per altre forme si usano stampi appositamente studiati.La cottura avviene al forno con temperature superiori ai mille gradi per circa 14 ore. I colori vengono applicati esclusivamente a mano, andando a formare i disegni per sovrapposizione di strati successivi. Dopo una nuova cottura, il prodotto finito si presenta all’ammirazione dei nostri occhi!