Un ingrediente che appena nominato fa viaggiare la mente verso terre lontane e scenari suggestivi. Il curry racconta una storia di spezie pestate in un mortaio, di profumi avvolgenti e tegami bollenti, ricchi di sapore. Il curry è l’emblema di tutto il fascino dell’India. Lo gustiamo in tante ricette come il pollo al curry, le verdure e il riso. Scopriamo da quali spezie è composto e quali sono gli abbinamenti migliori.
Cos’è il curry
Il curry è una miscela di spezie di origine indiana, che producono la tipica polvere giallo-senape dal profumo fortemente aromatico. La composizione del curry classica comprende pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, curcuma, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco, peperoncino, zafferano, cardamomo. A seconda delle spezie di cui è composto si può ottenere un curry “mild” cioè mediamente piccante oppure se il curry è piccante, la varietà “sweet” che al contrario del nome non è dolce.
E’ una spezia o salsa?
Dalla preziosa spezia è stata elaborata anche una salsa al curry ideale per polpette di salmone o altro pesce, piatti di carne, pollo e pietanze a base di riso. La consistenza vellutata della salsa la rende ideale anche come dipping sauce per aperitivi e cene tra amici, da usare per intingere e rendere gustosi spiedini, crostacei o quello che si preferisce. Se fatta in casa, si può rendere la salsa più densa e arricchita di note profumate aggiungendo oltre al curry in polvere una chutney di mango o un cucchiaino di marmellata di albicocche.
Quanti tipi di curry ci sono?
Nella cucina indiana il termine curry è indicato con l’equivalente masala. Esistono decine di masala differenti: i più famosi sono il garam masala e il tandoori masala. Il Garam Masala è chiamato anche miscela bollente perchè composto da spezie molto piccanti, come peperoncino, aglio, polvere di zenzero, sesamo, semi di senape, finocchio e altre spezie tostate. Il Tandoori Masala prende il nome dal forno cilindrico in terracotta in cui si cuociono le carni ed è composto da pepe di Cayenna, coriandolo, chiodi di garofano, aglio, cardamomo, fieno greco, cannella, pimento, cipolla e zenzero.
Una spezia dai mille colori
Le tipologie di curry in uso principalmente nel sud-est asiatico sono davvero molte. Nel mondo può assumere diverse colorazioni in base ai diversi mix di spezie da cui è composto. Il più diffuso è il green curry o kaeng khiao wan thailandese, una polvere verde che deve il suo colore ad una varietà orientale di basilico. Molto diffuso è anche il kaeng kari o curry giallo, composto da coriandolo, curcuma, peperoncino, semi di senape, cumino, pepe nero, fieno greco, aglio, sale, finocchio, noce moscata o Macis.
C’è poi il curry rosso la cui particolarità è che le spezie vengono tostate prima di essere macinate. Peperoncino, pepe nero, curcuma e cannella ne rendono il gusto decisamente piccante. È indicato in particolare per le carni, la piccantezza può essere mitigata mescolandolo con latte o una salsa yogurt per creare una varietà molto aromatica.
Dove si usa il curry
Sicuramente il curry è maggiormente conosciuto in India ma in tutti i paesi orientali (e più in generale in tutto il mondo oggigiorno) si consuma questa spezia. Diffuso in Asia, Thailandia e Pakistan, è usato anche a Singapore, in Giappone e Cina. Esiste ad esempio un curry giapponese, alla base delle pietanze più popolari della cucina nipponica. Viene di solito mangiato come curry con riso, curry con udon (una sorta di spaghettoni) oppure è servito come karē-pan (panino impanato e fritto, farcito con curry).
Tra le ricette più riuscite che vi consigliamo di provare non possiamo non citare la zuppa di pesce al curry, spiedini di pollo con salsa curry, le carote al curry, il risotto curry e calamari, il cous cous di verdure al curry e lo spezzatino di manzo riso e curry.
Non resta che trovare l’abbinamento preferito!